MAAM: il museo dell'altro e dell'altrove
Opere d’arte in un ex macello.. Un museo che sostituisce un mattatoio. Il suo motto è nihil difficile volenti, niente è difficile per chi lo vuole. Un esempio efficace di come l’arte possa salvare uno spazio in degrado. Il tutto nasce da una occupazione, nel 2009, dell’ex salumificio Fiorucci, in via Prenestina, nella immensa periferia romana. Grazie all’opera di Giorgio de Finis la filosofia del MAAM diventa quella dell’incontro vivo tra gli artisti e la gente del quartiere, non solo belle esposizioni, come nell’altra, pur lodevole iniziativa del Macro all’ex mattatoio del Testaccio, ma interazione e forme di arte collettiva, l’arte come una barricata per resistere, l’idea di mettere la vita dove un tempo c’era la morte. Non c’è separazione tra spettatori e artisti quando l’arte entra in uno spazio e lo spazio diventa arte. È una grande e attiva ludoteca esprime questo nuovo modo di intendere rivolto ai bambini. Il MAAM a Roma rappresenta il contro canto di una città meticcia e viva che ha convocato e affascinato molti artisti internazionali.

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