Il giardino dell'impossibile
Un giardino nascosto tra terra e roccia. È una storia tra le tante che raccontano bene il nostro Paese, quella di una donna, che, sfidando tutto e tutti, ha dimostrato che l’impossibile è possibile e ha restituito un vasto territorio alla collettività come patrimonio da difendere e coltivare. In quest’isola piena di sole e di vento i giardini ipogei sono una tradizione antica, così è il giardino dell’impossibile, un mondo nascosto all’occhio distratto, sotto e al di là di un muro a secco, lungo una delle tante strade sterrate che percorrono l’isola di Favignana. Quando Maria Gabriella Campo si trasferisce qui negli anni Settanta insieme al marito, ad aspettarli c’è solo una piccola casa prefabbricata spersa tra le brulle campagne. Favignana non era, allora, la meta turistica che oggi conosciamo, la vita sociale era scarsa. Di tempo libero Maria Gabriella ne aveva tanto, forse troppo, così inizia a dedicarsi alla coltivazione di quella terra brulla e faticosa contro il parere di tutti. Oggi il giardino conta 40.000 metri quadri di orti botanici e 300 specie vegetali provenienti da tutto il mondo. Oggi con Villa Margherita, un complesso di piccole dimore indipendenti, il giardino è una delle mete più apprezzate del turismo sull’isola. Questo vasto spazio pieno di fascino è anche un museo a cielo aperto dell’antica arte dei cavatori che hanno estratto, per secoli, grandi blocchi di bionda pietra calcarea esportati in tutto il Mediterraneo.

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