Il parco di Taino
Contrariamente alla ‘sponda grassa’ del Lago Maggiore, la sponda piemontese con la bella Arona, Stresa e il complesso delle Isole Borromee, la ‘sponda magra’ (così la chiamavano i vecchi di qui) ha vissuto di pesca e agricoltura, restando sempre un passo indietro per visibilità del territorio. Tuttavia questo ‘ritardo’ ha evitato per lo più il grosso rischio di speculazione edilizia del territorio lacustre, quello che è visibile in altri laghi italiani come il Garda, e ha fatto sì di mantenere, come una sorta di macchina del tempo, i borghi intatti, intatta la freschezza del territorio e tutto il suo potenziale. Taino, vicinissima a Milano, in uno scenario impareggiabile, tra il lago Maggiore e il monte Rosa, può dare uno sbocco alla convulsa vita cittadina costruendo spazi a misura d’uomo per ritrovarsi e non perdere il collegamento con se stessi, gli altri, e la natura. Far vivere di iniziative il parco, progettato da Giò Pomodoro, consente di muovere una leva per creare attività ludico-ricreative, attorno alla sua maestosa opera sui punti cardinali, ora senza più ansia da contatto, sotto il cielo stellato, al fresco della sera d’estate.

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